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Covid ci ha dimostrato palesi contraddizioni del nostro vivere civile, ora non possiamo più far finta di niente.
È strano. Si dice: «La "Crescita" viene dal riconoscere gli errori e tentare di correggerli», mentre se ora esprimo qualche dubbio divento subito negazionista.
Si dice: «Evoluzione non significa fare meglio quel che già si sa fare, ma cercare di farlo in maniera diversa» mentre noi continuiamo ad affrontare i problemi sempre allo stesso modo come per una patologia da pensiero unico.

Si dice: «Per realizzare il futuro occorre immaginarlo, avere una visione» mentre se tu esprimiamo una visione ci trasformiamo in visionari. Qualcosa non funziona.
Per chiarire: se parliamo di contraddizioni non è per polemica. Noi desideriamo semplicemente guardare in faccia quel che accade, possibilmente superando paure, sospendendo opinioni, riconoscendoci pregi e difetti. Entrare come una scientifica "Stanza di Risonanza",

Contraddizione n. 1 (da cui discendono tutte le altre) - Domanda: "Siamo in grado di farlo?" - Risposta: NO.
Il fatto è che da una parte o dall'altra noi "Non ci guardiamo mai allo specchio": la responsabilità è sempre degli altri. Ma questa è vecchia storia: "Armiamoci e partite ". E c'è una logica ferrea: "Se faccio qualcosa posso sbagliare, come faccio poi a lamentarmi di qualcuno?"
È anche una storia sacra: «Perché osservi la pagliuzza nell'occhio di tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo?»
Ma se ho paura di cambiare non posso fare altro: boicottare chi vuole farlo, altrimenti costui costringe a cambiare pure me. Su questo dubbio comunque ho già una riposta certificata: «Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.»

Contraddizione n.2 - La Scienza si è improvvisamente ritrovata nella sua dimensione naturale.
Conosciamo all'incirca il 5% del reale, il resto per la scienza è ancora un buco nero. Noi invece abbiamo voluto credere che la Scienza fosse onnipotente, onnisciente e pure misericordiosa, pensavamo che la Tecnologia avrebbe risolto (subito) ogni problema (come pensiamo che ora lo risolva il vaccino).
Invece un microscopico virus ci ha riportato coi piedi a terra : "Non sappiamo che cosa fare!". Ma per noi questo non risulta accettabile, è insopportabile che la scienza non abbia una ricetta pronta, che i tecnici brancolino nel buio, che mille esperti in TV ognuno espongano diecimila tesi...
La contraddizione è questa: alle scuole medie ci insegnarono che "dove c'è l'uomo non si parla di scienza perché si tratta di arte". Ecco il fatto: "La Medicina non è una Scienza", è anche intuizione, percezione, ascolto, risonanza e memoria.

Contraddizione n.3 - Su questo siamo tutti d'accordo: "Per uscire da questa crisi occorre Responsabilizzazione".
Purtroppo questa "abilità" discende direttamente da "un'adeguata Educazione alla Salute", primo obiettivo della legge SSN del 1978, da allora non è stata fatto niente, anzi, abbiamo assistito inermi allo smembramento della rete socio-sanitaria territoriale, ad una centralizzazione ASL di nominati politici, alla standardizzazione della medicina. "Ci è rimasto soltanto un Pronto Soccorso".
La contraddizione è questa: si dice la parola "Responsabilizzazione" ma non si è pensato minimamente ad alfabetizzare la popolazione, rinnovare un antico "Non è mai troppo tardi." primo esempio di DAD per adulti. "Chi è causa del suo mal pianga se stesso".

Contraddizione n.4 - È una regola antica: "Se ho intenzione di compiere un'azione la prima cosa da fare è valutare se si ha una struttura in grado di compierla".
È una regola universale, quindi dovrebbe essere valida pure per gli Amministratori e Funzionari. Non è sufficiente infatti avere una buona intenzione se poi non c'è un organismo adeguato a realizzarla. La nostra struttura sanitaria è stata scientemente ridotta allo stremo a forza di tagli, sul territorio non esiste più un consultorio, un centro, una rete di associazioni integrate (prima del Covid nel Lazio il servizio era era al 30% dello standard minimo) . "Io speriamo che me la cavo".
Anche le farmacie e i medici si sono persi in pastoie burocratiche, incatenati da rigidi protocolli, annichiliti dalle procedure scese dall'alto (con lo zampino dell'industria?). La contraddizione è questa: abbiamo un centro dirigenziale duro come acciaio inossidabile e gli arti (mani, piedi e dita) tutti intorpiditi, afasici, atrofizzati.
Si dice: «Un problema non può essere risolto con la stessa logica che lo ha provocato».

Contraddizione n.5 - Tutti siamo superesperti.
Intanto abbiamo fatto fuori 3/4 Commissari per la Calabria. L'effetto Gino Strada ci ha mostrato una realtà: "È chiaro che i dirigenti di nomina politica non sono in grado di portare avanti un qualsiasi incarico operativo". Chi invece è idoneo a ricoprire un incarico operativo non è assolutamente capace di fare politica.
Tra le due parti la distanza si è fatta incolmabile, sono due pensieri opposti, parlano due linguaggi diversi, non si intendono più perché non si vogliono intendere (è una discrasia pericolosissima. peggio del Covid.).
Purtroppo è così: i bravi ed onesti professionisti scappano dalla politica. "Requisiti e competenze per sopravvivere sono completamente diversi da quelli necessari per ricevere una nomina politica". Mi ricordo mia nonna che pontificava: "L'intelligenza è inversamente proporzionale al grado". Lei era di Napoli,
La contraddizione è questa: "O siamo Uomini o Caporali"..

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