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Si pensa che camminare faccia sempre bene, ma spesso si dimentica una regola fondamentale: «Non è importante quello che fai, ma come lo fai».
La camminata che fa bene è la “Camminata Consapevole”
Non servono grandi sforzi una tantum. Per ottimizzare i benefici gli scienziati consigliano 15-20 minuti al giorno. I trial clinici rilevano grandi miglioreamenti verso diabete, circolazione venosa, colesterolo, artrosi… fino a patologie neuro-muscolari, Sclerosi Multipla, Parkinson, o psico-relazionali, Depressione, Ansia, Stress
Camminare è un'azione "spontanea" che facciamo sin da bambini, ma da grandi lo facciamo in maniera così automatica che non sappiamo più come farlo con consapevolezza. Camminare è un’arte che si apprende ascoltando il proprio corpo in tutte le sue parti quando si muove, e "apprendere" da lui. "Mente che danza, corpo che pensa".
l Maestro George Xu al test di esame mi disse: «Non imparare nulla, ma ricordare quando si era bambini, anzi meglio, animali.» Questo è l’approccio corretto affinché si faccia una camminata che produca benefici duraturi, trovare una dimensione in cui la fluidità, la curiosità, la piacevolezza, siano gli aspetti fondamentali della pratica.
Camminate tranquillamente, un passo dopo l’altro, non fate lunghi passi ma corti e frequenti, tenente un ritmo costante in modalità aerobica.
Postura eretta, non alzate il mento, immaginate di avere sul capo la cesta delle nostre antiche ciociare, guardate davanti a voi ad una distanza di una cinquantina di metri.
Ascoltate il respiro, se la postura della colonna cervicale è corretta, il respiro fluisce liberamente.
Immaginate di avere la coda (o meglio ricordate che l’avevamo), poggiatela a terra e dirigete la punta nella direzione del vostro cammino (la colonna dorsale si raddrizza e la fatica diminuisce)
Svuotare il petto, riempire i reni. Immaginate che qualcuno vi sospinga dai reni senza opporgli resistenza, la camminata viene da sé.
Per camminare occorrono buone gambe, ovvio, ma è tutto il corpo che si muove, testa compresa, le gambe seguono. Cercate di rendere le articolazioni cedevoli per ammortizzare i traumi.
Osserviamo le piante dei piedi: appoggiare il tallone, fare una “rullata” con tutto il piede a pianta piena, giungere a poggiarsi sull'avampiede e sulla punta delle dita. (È in pratica un massaggio plantare)
Le scarpe: tomaia morbida e traspirante, magari idrorepellente, suola piatta senza o con poco tacco, smussata a tagli orizzontali per una maggiore flessibilità, tallone smussato posteriormente per favorire un migliore appoggio.
Le gambe danno sostegno e spinta, anche tronco, petto, testa seguono in modo armonico. Le braccia danno impulso e vigore al movimento oscillatorio, piegare all’altezza del gomito di circa 90°.
Spalle basse e rilassate, petto e busto morbidi in posizione naturale.
Ascoltare il proprio ritmo, mantenetelo costante, ascoltate il vostro cuore e il vostro respiro (“respirazione addominale inversa”). Se vi preoccupa la frequenza considerate che il massimo consentito in un’attività sportiva è dato dalla somma dell’età più 220. In genere una pratica aerobica non dovrebbe superare il 50/60%. Vi può interessare: 1 metro al secondo corrisponde a 3.6 km orari, 1.5 metri al secondo a 5.5 Km/ora, quindi in 20 minuti si possono percorrere 1200/1800 metri.
Cambiate spesso il vostro percorso. Preferite sentieri di campagna, di montagna invece che asfalto e cemento, non solo per attutire meglio il passo sulle articolazioni, anche per renderlo diverso e consapevole oltre che per stimolare la curiosità propria dei bimbi.
Le scale: se avete la fortuna di avere scale in casa approfittatene per esercitare il passo e provare, nel momento di salire un gradino per volta, a spingere il sincipite (la corona del re che avete sulla testa) in alto quasi volesse toccare il soffitto.
Piedi nudi: in casa potete benissimo andare a piedi nudi per provare molto lentamente il passo. 3 minuti al giorno sono sufficienti
In compagnia: meglio se in compagnia (la solitudine è una brutta bestia anche nel senso che si rischia di chiudersi ognuno nella propria malattia), ma fate comunque attenzione a non distrarvi a parlare di problemi e altre rogne quotidiane, ricordate che in quel momento siete come bambini.
Dispensa 1 - La postura eretta