Tre farmalibri per una "Collana di Resilienza", apparentemente diversi tra loro, ma che condividono la stessa finalità: parlare di Salute.
In questa nostra epoca di mutamento ci stiamo veramente accorgendo che la Salute è di Tutti E che "per quanto ci si senta assolti si è pur sempre coinvolti".
Tre libri, tre mondi, tre approcci, in coerenza con la definizione di Salute OMS e di tutte le medicine antiche: «Equilibrio Mente-Corpo-Ambiente».
Per il corpo un Quaderno di Pratica, per la mente un Romanzo Collettivo, per l'ambiente un Viaggio Emigrante.
L'Arte di Salute in Pratica, nella sua dimensione organica, psichica, relazionale. Sulla base delle moderne acquisizioni scientifiche e delle antiche tradizioni filosofiche, parliamo di Arte e Terapia direttamente alla sorgente del mutamento.
M. Delio Murru: Bagua Zhang
Il Maestro Delio Murru propone un Quaderno di Pratica Bagua Zhang, ovvero "I Palmi degli 8 trigrammi", una danza marziale le cui origini si perdono nel mito dello sciamanesimo taoista.
È formato da tre parti:
1- La Grammatica del Movimento, cioè i principi fondamentali interni validi per ogni arte di movimento. "La Grammatica è la via d'accesso alla Bellezza" (Muriel Barnaby)
2- La forma Bagua Zhang passo passo, con 260 foto in cui racconta (unitamente a 3 video allegati su richiesta) la pratica in ogni sua posizione e lascia una pagina bianca per permettere all'allievo di personalizzare il suo libro.
3- Il Bagua e le Artiterapie, in cui Gabriele Carcano, farmartista, partendo da un'intervista al Maestro Delio Murru su come ha affrontato il suo cancro da combattente, dimostra la assoluta importanza del Bagua come Arteterapia e verifica la pratica in un Centro Diurno.
Il Quaderno di Delio Murru propone 3 approcci interconnessi: Marziale, Medico, Meditativo. Racconta sia i principi della pratica marziale, sia nell'uso corretto come Arteterapia, sia nei suoi aspetti scientifici e filosofici. La successiva ricerca di un maestro di tai ji e un farmacista sui Cerchi del Bagua (8 trigrammi, 8 animali ancestrali, 8 meridiani straordinari), ha portato alla consapevolezza che nei Palmi è custodita una Danza Primordiale dello Sciamanesimo Taoista. Pratica in seguito sperimentata in un Centro Diurno di Riabilitazione psico-relazionale.
160 pagine, formato A4, 300 foto, euro 28.00
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Oscar Brilli: Voci dal Centro
Oscar Brilli, con il suo romanzo collettivo, "Voci dal Centro", parte da un consiglio del Prof. Franco Basaglia: «Se vuoi comprendere la malattia occorre entrare nella dimensione del malato".
Il romanzo è la Voce degli ospiti di un Centro Diurno ASL di Salute mentale che l'autore frequenta da una decina di anni, prima come volontario, ora come amico mezzo matto.
Oscar racconta la sua strenua lotta con la Signora Lea, che lo sveglia ogni notte, che vuole denunciare per stolking, una dolorosissima Cefalea a Grappolo che rischia di farlo diventare matto.
Durante una solitaria camminata in montagna incontra un vecchio amico che gli racconta la sua storia di Coniglio Matto e lo invita a frequentare un Centro Diurno. Oscar è malato, il dolore fa diventare egoisti, Oscar ascolta il racconto dei matti ma non gliene frega niente, non esprime opinioni, non emette sentenze, non dispensa consigli. Così tutti vanno a raccontare a lui la loro storia e il romanzo diventa collettivo, Voci dal Centro. Si parte direttamente dal dolore per guardare il faccia la paura in un flusso di coscienza a tratti assurdo, a tratti fantastico, persino esilarante.
Finché lo sguardo si spinge al di fuori, nel mondo dei sani, per giungere a Roccavalle, il Paese del Depressi pentiti, dove si scopre che la pazzia è un elemento totalmente relativo.
In tutti i romanzi che si rispettino c'è sempre la dicitura: "Ogni riferimento a cose e persone...", ,ma il nostro non è un romanzo rispettabile e mai si potrà sapere ciò che è falso e ciò che è vero,, sembrerà falso ciò che è vero, e vero ciò che è falso.
( 360 pagine, 17x12 con bandelle,. euro 18.00, il copertina la cornea destra di Oscar Brilli)
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"UGO, un viaggio emigrante"
è un romanzo di resilienza che lo psichiatra consigliò di scrivere a Ugo Carcano, (uno dei tanti miei unici zii) che dopo anni di permanenza all'esterno - Australia, Ghana, Ceylon, India, Iraq... - non ha mai perso le sue radici, ma quando torna non le ritrova più. Tantomeno una comunità con cui condividere.
Lo stile di Ugo è secco, rapido, umile, tutt'altra cosa da Oscar Brilli che si lascia andare ad un flusso di coscienza. Ugo mostra l'altra faccia della medaglia, con ironia tipicamente anglosassone affronta con distacco le varie vicissitudini della sua vita, quasi come un cronista, chiedendo quasi scusa quando esprime una sua opinione. Allo stesso tempo si sente continuamente il suo spirito mediterraneo.
Viaggiava con sua moglie Margaret - tipica protestante australiana - insieme frequentarono diverse culture e religioni, condividendo ritmo e té. Ugo scrive "Io" con la maiuscola, alla maniera inglese "I", sempre alla ricerca di un 'Io'. Finché questo "Io", forse per lui inconsapevolmente, appare come un "Io" globale. Lui lo vede dall'alto, mette in risalto il nocciolo delle differenze etico-morali-erotiche tra le differenti culture, in un unico "Io".
Ugo ci racconta anche una parte della storia degli italiani, di quei bambini cresciuti tra le bombe della guerra, della separazione da scuola e famiglia, della fame in città con le prime cotte: ci racconta di quei giovani ragazzi degli anni sessanta che per trovare lavoro sono costretti a emigrare, anche per tutta una vita; la storia di un italiano che parte senza sapere una parola di inglese, senza arte né parte, che lavora in miniera, in officina, che infine si trova a dirigere campi con lavoranti di varie etnie e culture, e durante la guerra in Irak dove il suo compito, lui dice, era "fare il dovere di uomo".
"La vecchiaia è una bella età da vivere, peccato che dura poco, intanto non abbiamo le pulci".
( 104 pagine, 17x12 con bandelle,. euro 15.00, il copertina la cornea sinistra di Oscar Brilli)
Pacchetto completo euro 50.00 spese postali incluse - nucleo@farmalibri,it
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A questi tre libri si aggiunto "8 Riti e 8 Filastrocche" utilizzabili in Arteterapia come un vero e proprio farmaco. Rappresentano il TERZO CAPITOLO (La Pratica) della tesi in Artiterpaie di un Master presso la facoltà di Medicina de La Sapienza di Roma. Possono essere trovati gratuitamente sul Canale Youtube CantiereSalute"